Scalo Romana: presentato permesso di costruire per il Villaggio Olimpico Invernale 2026

05/11/2021

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Rispettate le scadenze previste dall’Accordo di Programma
Il Villaggio Olimpico sarà consegnato a Fondazione Milano Cortina 2026 a luglio 2025 e riconsegnato al Fondo Porta Romana per la sua conversione in studentato
Il Villaggio per gli Atleti, progettato in armonia con l’area circostante, sarà a impatto zero
Grazie alla collaborazione pubblico/privato, il progetto risponderà alle esigenze di utilizzo durante e dopo la competizione

Milano, 5 novembre 2021 – Il Fondo di investimento immobiliare “Porta Romana” – promosso e gestito da COIMA SGR e sottoscritto da Covivio, Prada Holding e dal fondo COIMA ESG City Impact – ha presentato al Comune di Milano il Permesso di Costruire relativo al Villaggio Olimpico delle Olimpiadi Invernali 2026, rispettando le tempistiche dell’Accordo di Programma firmato da Regione Lombardia, Comune di Milano e Gruppo FS Italiane.

Per l’area del Villaggio Olimpico sono stati già appaltati i lavori di bonifica e, a breve, inizieranno i primi scavi, la messa in sicurezza e le demolizioni di alcuni manufatti esistenti.

La progettazione del Villaggio, affidata a Skidmore, Owings & Merrill – SOM, prevede la realizzazione di edifici diffusi armoniosamente e dotati di servizi che consentono di creare un quartiere cittadino in grado di favorire una frequentazione intergenerazionale quali spazi pedonali e piazze, connessi con le aree adiacenti allo scalo.

Il Villaggio – che sarà realizzato da COIMA SGR, Covivio e Prada Holding – sarà la prima area rigenerata del grande progetto di riqualificazione urbana dello Scalo Porta Romana. La consegna è prevista per luglio 2025.

Posizionata nel quadrante sud ovest dello scalo, per una continuità con le funzioni esistenti nell’area e per un equilibrio generale del quartiere, la superficie fondiaria di circa 60.000 mq ospiterà il Villaggio per gli Atleti che, al termine della competizione, sarà convertito da COIMA SGR in student housing dotato di tutti i servizi necessari per gli studenti, oltre ai servizi privati di interesse pubblico richiesti dalla Fondazione Milano Cortina.

Grazie alla collaborazione pubblico/privato fra i proponenti e Fondazione Milano-Cortina, con Comune di Milano e Regione Lombardia, il Villaggio Olimpico sarà sviluppato coniugando le esigenze di utilizzo pre e post competizione, affinché si realizzi un villaggio a impatto ambientale zero secondo i requisiti NZEB (Nearly Zero Energy Building). La rigenerazione urbana del Villaggio e dello scalo si basa su un approccio di “outcome investing”.

Il Villaggio Olimpico è stato concepito fin dall’inizio tenendo conto della configurazione post Olimpiadi, per consentire di integrare, nel futuro quartiere, gli spazi fisici e i servizi progettati per gli atleti, minimizzando i lavori di riconversione e gli impatti ambientali. I materiali usati saranno selezionati per le loro caratteristiche di sostenibilità (riciclabilità, riuso, ecocompatibilità ambientale), tutti gli edifici saranno certificati LEED®, le strutture edilizie saranno permanenti e quelle temporanee saranno riutilizzabili.

Più del 30% dell’energia sarà prodotta grazie all’istallazione di impianti che sfruttano le fonti rinnovabili, tra cui impianti solari termici e fotovoltaici; le acque meteoriche saranno raccolte e riutilizzate, con una riduzione di CO2 del 40% per riscaldamento/raffrescamento.

L’area dello scalo di Porta Romana si inserisce all’interno dell’Accordo di Programma degli scali ferroviari sottoscritto da Ferrovie dello Stato, Comune di Milano e Regione Lombardia, e relativamente al Villaggio Olimpico da realizzare per la Fondazione Milano-Cortina e il Comitato Olimpico Internazionale, in attuazione di una legge nazionale specificamente predisposta al fine di accelerare le procedure urbanistiche. COIMA SGR, Covivio e Prada Holding si sono aggiudicate, tramite la partecipazione al bando di gara lanciato dal Gruppo FS Italiane a gennaio 2020, lo Scalo di Porta Romana (area che si estende per una superficie di circa 190.000 mq, oltre alla residua porzione di 26.000 mq delle Ferrovie) per 180 milioni di euro.

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